Accadde oggi: il 13 giugno 1946 l’ultimo Re saluta l’Italia, va in esilio in Portogallo
Accadde oggi: il 13 giugno 1946, 77 anni fa, Re Umberto II, alla luce di quanto deciso il 2 giugno, sceglie di lasciare l’Italia. Divenuto re il 9 maggio, in seguito all’abdicazione del padre Vittorio Emanuele III, Umberto II regnò per poco più di 30 giorni e fu per questo chiamato il re di maggio. I risultati del referendum del 2 giugno furono annunciati il 10 giugno dalla Corte di Cassazione, rimandando ad altra adunanza il giudizio definitivo su contestazioni, numero complessivo degli elettori votanti e quello dei voti nulli. Umberto II dichiarò in seguito: « La Repubblica si può reggere col 51%, la Monarchia no. La Monarchia non è un partito. È un istituto mistico, irrazionale, capace di suscitare negli uomini incredibile volontà di sacrificio. Deve essere un simbolo caro o non è nulla. Nella notte del 12 giugno, il governo convocato da Alcide de Gasperi decise che si era creato un regime transitorio e che le funzioni di Capo dello Stato dovessero passare al Presidente del Consiglio. La transizione non fu certamente indolore, in quanto forti proteste dei filo-monarchici furono represse nel sangue in tutta Italia.